"Larry Towell, essere umano",
questa la dicitura che si trova sul suo biglietto da visita; perchè per Towell le persone sono importanti, la loro storia è importante.
I diritti umani, l’ingiustizia, il disagio sociale, la disinformazione, gli squilibri di potere, le migrazioni e la resistenza sono i temi che hanno fatto nascere le sue storie e continuano tutt'ora
ad ispirarle
I concetti di identità e perdita, amore e famiglia, terra e sua mancanza sono al centro della sua visione. L'impegno a lungo termine che dedica alla conoscenza profonda delle persone e dei luoghi è
uno degli aspetti chiave del suo lavoro. Rispetto e attenzione sono parte della sua dialettica. E la forte presa di posizione sui come e sui perché, trasforma le sue immagini poetiche in manifesti
per la giustizia e la speranza.
Nonostante i suoi viaggi l'abbiano portato in giro per ii mondo, da prima in India, come volontario, e successivamente Nicaragua, El Salvador, Messico, Afghanistan, Palestina, non ama troppo
viaggiare, e così, quando è a casa, nella sua fattoria nell'Ontario, preferisce girare la macchina fotografica verso su ciò che lo circonda del suo privato.
Tornato dall'India si rifugia per due anni su una zattera che si costruisce da solo e vive come eremita su un fiume scrivendo poesie, "pessime poesie" come le definisce lui.
Larry Towell ha cominciato a fotografare i mennoniti intorno al 1989, 1890, continuando per dieci anni.
Le immagini sembrano appartenere a un'altra epoca: donne che indossano gonne nere al ginocchio, grembiuli e cappelli di paglia a tesa larga; uomini che indossano salopette e camicia.
Setta religiosa nata dal movimento Anabattista attorno al XV secolo, all'epoca di Martin Lutero. Il fondatore Menno Simons era un prete cattolico che, colpito dalle gesta dei martiri cristiani che
morivano per la propria fede, a volte bruciati vivi, si convertì all'anabattismo e diede vita a una propria chiesa che, come nel caso di molte chiese riformate, prese il nome dal suo, da qui
mennoniti.
Negli anni '20, i mennoniti canadesi della "Old Colony" decisero di trasferirsi a sud e stabilirsi in Messico. Decenni dopo, la necessità obbligò molti uomini a tornare al nord come lavoratori
stagionali; eppure erano immutati, indossavano lo stesso tipo di abbigliamento e più devoti che mai.
All'inizio degli anni Novanta, il fotografo canadese li incontrò nel suo cortile, nella campagna dell'Ontario. "Li ho trovati senza cercarli, davvero", spiega. "Stavano raccogliendo cetrioli e
pomodori nei campi di ortaggi intorno a me." E così Towell decide di lavorare un documentario su di loro.
"Mi sono piaciuti, sono piaciuto a loro e così mi hanno permesso di fotografarli", dice. Lo hanno invitato ad accompagnarli in Messico; e insieme attraversarono l'America in una vecchia macchina
decrepita, cosa normalmente vietata all'interno della loro comunità. Durante quel viaggio, Towell ha catturato immagini della loro vita in comune, documentando le magre fattorie e le dure condizioni
di lavoro nei campi, così come il culto e le festività domenicali. Le sue immagini testimoniano un'esistenza di sofferenza, povertà e comportamento severo; ma anche di amore, figli, famiglia e
appartenenza. Le fotografie di Towell catturano momenti apparentemente fugaci, ma hanno la sensazione di composizioni fatte di luce, ombre e contorni, come una dolce poesia in bianco e nero. Quando
parla del suo approccio fotografico, tuttavia, ama dire: "Non ho affatto uno stile. Fotografo solo quello che ho di fronte. "
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